Cistectomia mininvasiva laparoscopica e robotica, outcome intraoperatori e funzionali

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La cistectomia laparoscopica e robotica si sta affermando come una metodica alternativa al cielo aperto. Presso il nostro centro sono state eseguite 62 cistectomie mininvasive, 26 laparoscopiche e 36 laparoscopiche robot-assisted. Le cistectomie robotiche sono state accompagnate da derivazioni urinarie ortotopiche interamente intracorporee, mentre le cistectomie laparoscopiche sono state accompagnate da condotto ileale in 15 casi e ad ureterocutaneostomia in 11 casi.
In tutti i casi la linfoadenectomia è stata eseguita estesamente fino alla biforcazione aortica. La Studer è il tipo di derivazione ortotopica adottata . Non abbiamo verificato una sostanziale differenza nella fase demolitiva tra l’approccio laparoscopico e robotico, infatti in entrambi i casi il tempo impiegato è di circa 90 min. La fase più impegnativa e più critica risulta essere, senza alcun dubbio, la linfoadenectomia, il tempo medio impegato è di circa 75 min. Nel caso di ureterocutaneostomia bilaterale il tempo impiegato è di circa 185 min. La fase ricostruttiva robotica interamente intracorporea nel caso di derivazione ortotopica necessita in media di 150 min. La vera preoccupazione a cui fanno seguito meticolose procedure è lo spillage di urina con il seeding di cellule neoplastiche all’interno della cavità peritoneale. Infatti cerchiamo di mantenere il “circuito chiuso” posizionando hemolock a carico di entrambi gli ureteri e dell’uretra prima di inciderli. Quindi il pezzo operatorio viene posizionato il primo possibile in endobag.
A fronte di maggiori difficoltà tecniche e di tempi operatori dilatati bisogna constatare la minor degenza ospedaliera e il minor uso di analgesici nel post operatorio a favore della tecnica mininvasiva rispetto alla open. Questo deve motivarci a continare la strada intrrapresa.

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